Che siamo dipendenti o imprenditori e abbiamo deciso di aderire ad un fondo pensione integrativo dobbiamo ricordare che:
- possiamo dedurre dal reddito imponibile quello che versiamo per noi stessi, o per i nostri familiari a carico, fino a 5.164,57 euro l’anno (risparmio fiscale dal 23% a salire, a seconda dell’aliquota a cui siamo tassati)
- la tassazione dei guadagni ottenuti dalla gestione è del 20% ed è in capo al fondo
- la tassazione del capitale che riscattiamo a scadenza o trasformiamo in rendita non è soggetta ad irpef, ma ad una imposta sostitutiva agevolata che va dal 15% fino ad un minimo del 6% a seconda degli anni di permanenza nel fondo. (risparmio fiscale dal 23% a salire, a seconda dell’aliquota a cui siamo tassati)
I soldi versati al fondo pensione (cosi come il tfr per i dipendenti che lo hanno destinato ad un fondo negoziale o ad un fondo aperto o assicurativo) possono essere riscattati anche prima dell’età pensionabile in alcuni casi specifici.
Fino al 75% in qualunque momento per spese sanitarie per se stessi, coniuge e figli.
Fino al 75% dopo 8 anni di iscrizione per acquisto prima casa e/o interventi di ristrutturazione su prima casa.
Fino al 30% dopo 8 anni di iscrizione per ulteriori esigenze.
Se i contributi versati sono stati portati in deduzione, le anticipazioni vengono tassate. Al 15% (fino al 6%) se per spese sanitarie, al 23% per gli altri motivi.
Inoltre è possibile trasferire tutto il versato ad altro fondo pensione e riscattare tutto il versato in caso di perdita del lavoro per almeno 48 mesi, per invalidità permanente o per decesso. La tassazione in questi casi di riscatto è al 15% (fino al 6%).
La cosa più importante a cui prestare attenzione in questo tipo di investimento è il livello dei costi, che riportati sui 20/40 di contribuzione, potrebbero incidere pesantemente sui risultati conseguiti.
